mercoledì 29 febbraio 2012

Giovacchino Antonio Rossini: "anno bisestile"








Google, oggi 29 febbraio 2012, celebra il 220° anniversario della nascita di Giovacchino Antonio Rossini, o Gioachino Antonio Rossini, noto compositore italiano.

Il divertente Doodle presenta dei simpatici ranocchi che interpretano "Il Barbiere di Siviglia" e altri personaggi famosi delle opere di Rossini, del quale sarebbe stato il compleanno numero . . .  53.

Ma c'è un motivo per il quale Google ha scelto proprio i ranocchi. In America si "Leap year", "To leap", significa "saltare" e le rane negli States, come anche in Inghilterra, sono un simbolo degli anni bisestili. Così Google ha voluto rendere omaggio al 29 febbraio, "anno bisestile".

Grazie a Google, che con il suo logo permette a milioni di persone di conoscere meglio uno dei musicisti italiani più grande di tutti i tempi.


Gioachino Antoni Rossini (29 febbraio 1792-13 novembre 1868)



domenica 26 febbraio 2012

Ti porterei via di qua!







Pensieri! Oh quanti pensieri che ho nella mia mente . . . le pagine di questo blog non bastano per contenerli tutti! Tanti pensieri da scrivere qui nel mio blog, diventato  un vero e proprio sfogo, e non so da quale iniziare! Potrei fare un pensiero giorno . . . beh, intanto è sempre più forte il pensiero per la mia amica gatta, Priscilla, che per me è una figlia. Lei non sta bene e peggiora ogni giorno che passa, è sofferente. Come ho già scritto (vedi qui), ha un tumore brutto, che la sta consumando. la mia bambola, come la chiamo io, è magrissima; non può chiudere l'occhio sinistro, infatti dorme (l'ho vista in questi giorni), con un occhio chiuso e l'altro aperto. Quel tumore me l'ha sfigurata, proprio lei che è così bella! E inoltre a momenti non riesce a respirare; non fa le fusa e miagola poco con un filo di voce; le porto addirittura il cibo, l'acqua e a fare i bisognini nella lettiera, per evitare che si affatichi, lei sta sul divano e non vuole essere spostata da lì.

Non so cosa farei per farla stare meglio o guarirla del tutto! Vorrei tanto prendere quel tumore con la mano, strapparlo e buttarlo via da qualche parte. Potessi fare qualcosa per lei . . .  quando la vedo sofferente ho voglia di portarla via da qui, almeno se servisse e dimenticare il suo male.

"Priscilla, ti porterei via di qua!" - le ho sussurrato in un orecchio- "Vieni con me, che ti porto in un bellissimo giardino segreto di rose, dove puoi sentire il profumo, dolce gatta dagli occhi verdi! Vedrai lì starai bene". E m'immagino noi due passeggiare insieme tra i fiori, nei sentieri alberati e attraversare freschi ruscelli, con il canto degli uccelini, che ci tiene compagnia. "Priscilla è già Primavera, vedi che stai meglio!"
E poi ti porterei in quel prato verde, dove io di solito vado da sola. "Priscilla, vieni con me oggi?" - le vorrei dire-  così immagino noi due lì e io che la guardo giocare con le margheritine, correre tra l'erba e inseguire passerrotti e farefalle.

E infine la porterei fuori da questa casa - Seguimi, Priscilla, prendi la mia mano!- allora io immagino di aprire la finestra della mia camera e per la mano a lei di volare fuori, fino in cielo in alto. 
In cielo sulle nuvole siamo felici e liberi, senza pensieri!

Ma tutto questo succede solo nella mia fantasia . . . lo so che non guarirà, perchè questo tumore è mortale e un giorno non ci sarà più con me!

sabato 25 febbraio 2012

Il primo anno senza di te!








Come oggi, 25 febbraio 2012, un anno fa è morto il mio babbo. E non mi sembra ancora vero! Ma il pensiero che un giorno, non so quando, ci rivedremo in Paradiso mi mette gioia nel cuore . . . e questo è il primo anno senza di te!

Ricordo ancora quel trillo di telefono, ricevuto alle 2.00 di notte, risposi io! Era l'infermiera che avvertiva del tuo peggioramento. Poi con il taxi si andò all'ospedale dove il mio babbo era ricoverato;  si parlò con il primario del reparto, che ci spiegò il suo stato. Non riusciva più a respirare!  La massa tumorale del fegato si era appoggiata ai polmoni, e per questo che respirava male. Il tumore sarebbe andata anche agli altri organi vitali. Ma alle 7.30 era già morto!

Ecco, qui ci sono delle rose rosse . . . per ricordare te! La rosa era il tuo fiore e il rosso, il colore che preferivi. Lo so, non sei stato un padre perfetto, ma chi è perfetto in questo mondo? Però io ti ho perdonato!

Il mio rimpianto è quello di non esserti stata accanto come avrei dovuto fare. Mi è sato difficile quelle volte (poche, troppo poche!), venirti a trovare, forse perché non accettavo il fatto che eri lì in quella casa di riposo e in questo momento avrei voglia di vederti, di abbracciarti, anche gli abbracci non mi ricordo se ci sono stati. Bastava anche solo prendere un caffè al distributore o fare due passi insieme. 
Mi è rimasto il tuo ricordo . . . e non bastano le pagine di questo blog per scrivere quanto mi manchi

venerdì 24 febbraio 2012

Elizabeth Candy Stanton

Elizabeth Candy Stanton (1815-1902)






"Essere donna è molto più che essere mogli e madri e nel farci carico di queste relazioni non dobbiamo sacrificare nemmeno un briciolo della nostra individualità".

Ally Sheedy

Ally Sheedy - Ballerina (1962)





"Il fatto è che posso vivere qualsiasi esperienza io desideri. Adesso non devo pù scegliere una certa cosa o agire in un certo modo per definire me stessa come donna. Sono una donna."

Il gatto inverno




Ai vetri della scuola stamattina
l'inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire
e ricomparire;
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciolo . . .
Sì, signora maestra,
mi sono un pò distratto:
ma per forza, con quel gatto,
con l'inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri.
Invano io li richiamo:
si saranno impigliati in qualche ramo
spoglio;
o per dolce imbroglio, chiotti, chiotti,
fingon di essere merli e passerotti.

(dall'web- Autore sconosciuto)

Albero secco

Un albero secco
fuori dalla mia finestra,
solitario,
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni:
il vento sabbioso,
 la neve e il gelo
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell'abero
mi dà pensieri di gioia,
da quei rami secchi
indovino il verde a venire.

(di W. Ya-p'ing)

mercoledì 22 febbraio 2012

Heinrich Rudolf Hertz: un doodle elettrico




Oggi 22 febbraio 2012, Google dedica un Doodle, per celebrare il 155° anniversario della nascita di Heinrich Rudolf Hertz. Il logo non contiene le lettere della parola Google, ma "un'onda" elettromagnetica colorata e continua e che, lo possiamo definire animato (anche se quì non sembra), a tutti gli effetti. Un particolare è che l'onda colorota presenta tutti i colori tipici del logo di Google: rosso, giallo, verde e blu. Questa è un'altra celebrazione di Google, fatta ad un personaggio che con il suo genio ha contribuito a cambiare il mondo rendendolo come lo conosciamo oggi.

Una piccola curiosità: chi era Heinrich Rudolf Hertz?

Hertz, nato ad Amburgo il 22 febbraio 1822 e morto a Bonn il primo gennaio 1894, era un fisico tedesco che ha scoperto l'effetto fotoelettrico e la propagazione delle onde elettromagnetiche, ma non solo, anche il modo di produrle e rilevarle, ecco perché dell'onda nel logo. 
Appartenente ad una famiglia ebraica che poi si era convertita al cristianesimo, il padre era un consigliere della città di Amburgo, già nell'età infantile, dimostrò capacità inusuali, come leggere i classsici in originale (Platone e tragedie greche). Sapeva leggere addirittura in arabo e la madre si vantava che era sempre il primo della classe.
Tuttavia, non solo spiccò la sua capicità negli studi, ma anche nelle attività pratiche come falegnameria e tornio.

Vi racconto un'aneddoto (io sono appassionata di aneddoti!), si racconta che un artigiano, lo stesso che gli insegno l'uso del tornio, disse riguardo alla sua nomina alla cattedra: "Peccato, perché questo ragazzo sarebbe diventato un buon tornatore!".  


Heinrich Rudolf Hertz (1882-1894


 Egli stesso riconobbe la sua passione per la fisica, tanto da trasferirsi a Berlino per studiare con Gustav Kirchoff e altri. Nel 1880, a soli 23 anni, ricevette il suo "Ph.D.", con una tesi sulla rotazione di sfere in un campo magnetico e, continuò come allievo di Hermann von Helmholtz fino al 1883, anno in cui fu nominato professore di fisica teorica presso l'Università di Kiel. Ma fu nel 1885, all'Università di Karlsruhe, che scoprì come produrre e rilevare onde elettromagnietiche, cosa che 20 anni prima era stata predetta da James Clerk Maxwell. Infine, dall'esperimento di Michelson del 1881, Herz riformulò le equazioni di Maxwell per spiegare la nuova scoperta: sperimentalmente, dimostrò che le onde elettromagnetiche possono viaggiare attraverso l'aria e il vuoto (come era stato pedetto da Maxwell e Michael Faraday), poi costruì nel suo laboratorio un trasmettitore e un ricevitore di onde, utilizzando per il trasmettitore un oscillatore e un ricevitore e un risonatore. Sosì facendo, valutò la velocità di traslazione delle onde nell'aria, avvicinandosi al valore impostato da Maxwell, quello di 300.000 km/sec. e concentrandosi su considerazioni teoriche.

Altre curiosità interessanti: Guglielmo Marconi utilizzò Hertz e un suo articolo per costruire un trasmettitore radio e Aleksandr Popov fece lo stesso con il suo "Coherer", un dispositivo nato dalle scoperte di Hertz per la registrazione di temporali.
Infine ha anche scoperto l'effetto fotoelettrico, che fu successivamente spiegato da Albert Einstein: si accorse che un oggetto caricato perde la sua carica più facilmente quando viene illuminato dalla luce ultravioletta.


Heinrich Rudolf Hertz, che morì a 36 anni a Bonn, in Germania, a causa di una setticemia, aveva anche un figlio, Carl Gustav Hellmuth Hertz, l'inventore dell'ecografia medica, e suo nipote Gustav Ludwig Hertz era un premio Nobel.


Le telecomunicazioni devono la loro esistenza allo scienziato ed è per questo che la comunità scientifica ha dato il suo cognome all'unità di frequenza "hertz", decisione presa dalla Commissione elettronica internazionale nel 1930.


" Non credo che queste onde senza fili che ho scoperto troveranno applicazioni pratiche"






















martedì 21 febbraio 2012

Non è l'inferno

Emma Marrone (vincitrice Festival di Sanremo 2012)


Non è l'inferno è la conzone vincitrice, cantata da Emma Marrone al Festival di Sanremo 2012. Mi è molto piaciuta perchè dice la verità.

Secondo me è come un urlo, un grido da parte di tutte quelle persone, giovani e donne (come me che sono disoccupata e precaria), senza lavoro o che comunque non riescono ad arrivare a fine mese.
Mi è stato detto che è una canzone triste e allora? Che per caso c'erano canzoni allegre in questo festiva di Sanremo? Non mi sembra! 

Sapete cosa penso: mi fanno più tristezza, l'indifferenza di molti, le tante polemiche inutili, i bla bla bla detti a vanvera e le parole fredde di conoscenti e amici, della mia stessa situazione di disoccupata e precaria! La mia situazione può cambiare, anzi cambierà sicuramente, ma gli idioti e gli ipocriti non guariranno mai purtroppo . . .  e per loro non c'è speranza!
Le parole di questa canzone a confronto a tutto quello cos'è? Sapete che cosa? Ad alcuni fa male sentire la verità . . . ascoltatela, ascoltatela!

Bravissima Emma adesso vagliela a cantare a quel Monti là!
Ma se qualcuno sente queste semplici parole . . . un buon ascolto!




Quì sotto vi scrivo il testo della canzone, le cui parole sono molto belle, leggete attentamente . . .



Ho dato la vita e il sangue per il mio
paese e mi ritrovo a non tirare a fine mese,
in mano a Dio le sue preghiere
Ho giurato fede mentre diventavo padre
due guerre senza garanzia di ritornare, solo
medaglie per l'onore
.
Se qualcuno sente queste semplici parole,

parlo per tutte quelle povere persone che
ancora credono nel bene . . .
Se tu hai coscienza guidi e credi nel
paese dimmi cosa devo fare per pagarmi
da mangiare, per pagarmi dove stare,
dimmi che cosa devo fare?

No, questo no, non è l'inferno ma non
comprendo com'è possibile pensare che
sia più facile morire.
No, non lo pretendo ma ho ancora il sogno
che tu mi ascolti e non rimangano parole

Ho pensato a questo invito non per
compassione ma per guardarla in faccia e
farle assaporare un po' di vino e un poco di
mangiare.
Se sapesse che fatica ho fatto per parlare
con mio figlio che a 30 anni teme il sogno
di sposarsi e la natura di diventare padre
Se sapesse quanto sia difficile il pensiero
che per un giorno di lavoro c'è chi ha
ancora più diritti di chi ha creduto nel
paese del futuro.

No questo no, non è l'inferno ma non
comprendo com'è possibile pensare che
sia più facile morire
Io no, non lo pretendo ma ho ancora il
sogno che tu mi ascolti e non rimangano
parole!

Non rimangano parole . . .
Com'è possbile pensare che sia più facile
morire!
Io no, non lo pretendo ma ho ancora il
sogno che non rimangano parole!
Non rimangano parole, non rimangano
parole!

(Emma Marrone)

mercoledì 15 febbraio 2012

Volare



Un'aquila decise di andare ad abitare su un albero marcio in mezzo ad una palude fangosa. L'aquila si era così abituata a stare lì, a mangiare vermi e ad essere sempre sporca di quel fango pestifero della palude. A causa del fango e della sporcizia, non riusciva più ad utilizzare le ali. Finché, un certo giorno, un vento forte e impetuoso le distrusse la tana. Infatti, l'albero marcio fu subito inghiottito dal fango, e l'aquila si rese conto che, se non avesse trovato una via d'uscita, sicuramente sarebbe morta.




Il desiderio di salvarsi fu così forte che la spinse a battere le ali con forza.
La coraggiosa aquila affrontò il dolore dell'intorpidimento, finché non riuscì ad alzarsi in volo. Le costò molto fatica farlo, perché aveva dimenticato come si volava; ma attraversando il cielo arrivò finalmente in un bosco fertile e bello.







Spesso i problemi che si abbattono sulla nostra vita sono come il vento forte che con la sua furia distrugge la tana e ci obbliga a prendere il volo . . . altrimenti corriamo il rischio di morire!
Eppure non è mai troppo tardi! Siamo sempre in tempo per scuoterci il fango di dosso, e volare in alto e molto lontano dalla palude fangosa.



"Quelli che sperano nel Signore aquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si affaticano" (Isaia 40:31)







Questo è il mio primo video, che racconta la storia dell'aquila, l'ho creato e montato io stessa spero che vi piaccia  .  .  . per me è bellissimo! Se non vi piace perdonatemi, i prossimi video farò di meglio ok?

martedì 14 febbraio 2012

S. Valentino: Doodle animato sull'amore in "erba"


Oggi 14 febbraio 2012, anche Google festeggia il giorno di S. Valentino, ma questa volta usa un divertente doodle animato dedicato all'amore infantile, come epitome di quello universale. Si tratta, precisamente, di un mini-cartone, i cui personaggi sono proprio un bambino e una bambina. Se cliccate nel freccina sopra a quello specie di cartello, retto dal bambino, parte il filamato e vedrete una bambina che salta alla corda e uno spasimante in "erba"che cerca di conquistarla. Servendosi dell'aiuto del motore di ricerca, che però evidentemente in amore serve poco o niente, lui le prova tutte con le armi più tradizionali: prima le porta un fiore rosso, poi una scatola di cioccolatini a forma di cuore, un maglioncino, un palloncino a forma di cane, addirittura un eroplanino, e poi un orsacchiotto di peluche. Insomma la bambina si ritrova ai piedi una vera e propria montagna di regali e non contento prova anche con il classico gioco di prestigio, con tanto di cilindro da cui esce un coniglio bianco. 

Ma lei niente, non ne vuole sapere e continua a saltare la corda . . . lui si rassegna e se ne va per l'ennesima volta. Dopo un pò ritorna alla ricarica, stavolta armato di una fune rossa e, comincia a saltare anche lui.
Finalmente, ad un certo punto la bambina rimane folgorata dall'esercizio d'abilità, si ferma, gli sorride, corre in contro e gli getta le braccia al collo e infine, iniziano a saltare insieme con la corda di lui. 

Devo dire che è un delicato doodle-filmino  ben riuscito, con tutti gli ingredienti: i luoghi comuni dell'amore: il rifiuto, e non manca la morale: la perseveranza e soprattutto la certezza che, come dicevano i latini, "Amor vincit omnia", l'amore vince su tutto, e quindi un bellissimo lieto fine.

lunedì 13 febbraio 2012

L'amico perfetto





L'amico perfetto è pieno di attenzioni

L'amico perfetto è aperto a tutto

L'amico perfetto ti regala volentieri un sorriso

L'amico perfetto ti offre appoggio

L'amico perfetto è sempre al tuo fianco

L'amico perfetto è comprensivo

L'amico perfetto è lì per aiutarti a sostenerti

L'amico perfetto ha un cuore grande così!


Ma esiste l'amico perfetto?

L'umanità è imperfetta, come può esserci un'amicizia perfetta . . . è ovvio che non esiste un amico perfetto! Però possiamo cercare di tracciare un'amicizia ideale per comprendere meglio, perché essa rappresenta un tesoro di valore inestimabile!

martedì 7 febbraio 2012

Charles Dickens: i suoi personaggi nel logo di Google



E Google ha fatto il bis! Oggi celebra il 200° anniversario della nascita di Charles Dickens, con un bellissimo logo che ci illustra i personaggi più celebri dei suoi romanzi. Li riconoscete? Si riconoscono Ebenezer Scrooger, il vecchio taccagno di "Canto di Natale", quello in pigiama da notte e lanterna in mano al centro, sotto la seconda O di Google; il piccolo David Copperfield, il simpatico Oliver Twist, Samuel Pickwick e gli altri li saprete identificarli?

Chi era Charles Dickens? 
Dickens, nato a Portsmouth il 7 febbraio 1812 e morto a Gardshill il 9 giugno 1870, è stato un grande scrittore, giornalista e reporter di viaggio brittannico e forse è uno dei romanzieri più importanti e amati di sempre. Visse in una famiglia benestante di imprenditori, il secondo di undici figli, Charles fu anche impiegato presso la Marina Brittannica e studioso di rilievo. 
Oggi è uno dei romanzieri più popolari, basta pensare che il suo romanzo "Racconto di Due Città", con oltre 200 milioni di copie vendute è il quarto libro più venduto della storia dopo La Bibbia (6 miliardi di copie), "I Discorsi di Mao" (900 milioni) e Il Corano (800 milioni). 

 Dickens fu uno dei precursori dei cosiddetti "romanzi sociali", ossia romanzi che nei loro generi descrivevano, denunciavano e approfondivano gli stili di vita dei ceti sociali più bassi.


Charles Dickens (1812-1870)



Le sue opere: il suo primo romanzo "Il circolo Pickwick" (1836), "Le avventure di Oliver Twist" (1839), "La bottega dell'antiquario"(1841), "David Copperfield" (1849-50), "Tempi difficili"(1854), "Racconto di due città" (1859), il racconto "Canto di Natale"(1843).


Questo di oggi è il secondo logo dedicato ad un personaggio dell'arte, che viene pubblicato consecutivamente. Ieri è stato il turno del regista francese Francois Truffaut (ricordate?), il logo del quale è stato pubblicato solo in alcuni Paesi scelti, perlopiù europei, invece questo di Dickens, su tutte le home page del mondo di Google. Devo ricordare che lo scrittore è entrato nelle scuole di tutto il mondo da circa un secolo. Chi è che non lo conosce?


lunedì 6 febbraio 2012

Febbraio

 



Com'è buffo febbraio vestito da Arlecchino!
Cammina sotto un cielo ancora grigio; qualche
volta ai coriandoli mescola un freddo e fitto nevischio.
Ma il suo cuore è incostante come i colori del suo vestito.
E all'improvviso suscita un vento allegro, regala
lunghi raggi di sole, schiude le prime delicate
violette . . . . .
Mese strano e bizzarro, febbraio sa essere gentile
e la sua gioia pazzarella si muta a tratti in una gioia
più pura, in un discreto annuncio di primavera.

(di F. Pastonchi)

Francois Truffaut: regista francese

Ohhh! Finalmente, dopo tanto tempo e con grande attesa, oggi è apparso! Un nuovo Doodle di Google . . . dedicato all'80° anniversario della nascita di Francois Truffaut, scomparso nel 1984 e che avrebbe compiuto 80 anni.

Il logo si trasforma in tre diverse e simpatiche immagine che scorrono se cliccate sulla freccia nera a destra.
Queste sotto sono le immagini in ordine di scorrimento.









Ma chi era Francois Traffaut? Era un grande regista francese, ma non solo, anche sceneggiatore, produttore cinematografico e critico cinematografico, attore, pittore e scrittore.



Francois Truffaut - registra francese( 6 febbraio 1932-21 ottobre 1984)

Tra i titoli diretti da lui ricordiamo: "I quattrocento colpi", "Una storia d'amore" e "Fharenheit 451". Inoltre ebbe la fortuna di intervistare il grande Hitchkoc, che li rivelò molti dei suoi segreti e che lui ammirava molto.



In una battuta pronunciata dal regista Ferrand, uno dei maestri della Nouvelle Vague e protagonista di "Effetto notte", c'è tutta la poetica di Francois: "Su Alphonse, vieni: ora te ne ritorni in camera, ti rileggi il copione, e ti metti a lavorare un pò e poi cerchi di dormire. Domani si lavora, e il lavoro è più importante. Non fare il cretino, Alphonse: sei un bravissimo attore, il lavoro va a gonfie vele. Lo so, c'è la vita privata, ma la vita privata zoppica per tutti. I film sono avanti come i treni, capisci? - Come i treni nella notte. La gente come me e come te, lo sai bene, siamo fatti per essere felici nel nostro del cinema."


sabato 4 febbraio 2012

Priscilla, la mia bambola







Questa è Priscilla, la mia bambola! La chiamo così perché ha due occhioni verdi e grandi proprio come una bambola. Quì la chiamo: "Piccola, piccola!", o ma lei non intendeva girarsi.


Questo è un video di 3 anni fa circa, quando di salute stava benissimo ... adesso purtroppo no! Perché è da diversi mesi che è malata di un tumore brutto. Sì presenta come un grosso nodulo o ghiandola sotto l'orecchio fino alla gola. 

Quando ho saputo la notizia non volevo accettarlo tanto che, quì nel mio blog non l'ho scritto dal dispiacere. Non avevo parole da scrivere! E questo breve video sarà un ricordo di lei nel mio cuore. So che dovrà lasciarmi e ormai sto rassegnarmi all'idea . . . mi mancherà tanto anzi tantissimo! Ma sono sicura che un giorno ci incontreremo in Paradiso . . .

mercoledì 1 febbraio 2012

Aspetta con pazienza!


Quì ha nevicato molto e  questa neve mi ha ricordato un bellissimo aneddoto . . . . adesso ve lo racconto!

Un giorno di un inverno molto rigido, finì tutta la scorta di legna che un padre aveva fatto durante l'anno. C'era bisogno di altra legna, cosicché cercò un albero morto e lo tagliò. Quando arrivò la primavera, si rese conto, con grande tristezza, che quel tronco che lui aveva ritenuto morto, aveva cominciato a cacciare dei germogli. Allora quel padre disse: "Eppure ero sicuro che questo albero fosse morto. Ha perso tutte le foglie durante l'inverno e per il freddo rigido che c'è stato, i rami si sono rovinati e sono caduti, come se nel vecchio tronco non fosse rimasto nemmeno un pizzico di linfa vitale. Ora invece mi accorgo che c'era ancora vita in questo albero!". Poi rivolgendosi al figlio, aggiunse: "Oggi ho imparato una lezione molto importante, e non la dimenticherò più. Non dimenticarla nemmeno tu, figlio mio. Non tagliare mai un albero in inverno!"

 E' proprio una bella lezione vero? Questo aneddoto insegna anche a non prendere decisioni affrettate nei momenti di avversità. Infatti non bisogna mai prendere decisioni importanti quando si è nel peggiore stato di scoraggiamento. In quei momenti non siamo del tutto lucidi, siamo abbastanza confusi, e prendere decisioni sarebbe soltanto fare del male a noi stessi e a chi ci sta vicino. Qual è il consiglio? Aspettare e essere pazienti! Un giorno la tempesta passerà e allora avremo la lucidità di prendere le nostre giuste decisioni. 





"Ho pazientemente aspettato il Signore, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido" (Salmi 40:1)
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