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mercoledì 7 marzo 2012

Alessandro Manzoni: Doodle con "I Promessi Sposi"





Il Doodle di oggi, 7 marzo 2012, è dedicato a uno dei maggiori scrittori della letteratura italiana. Google celebra il 227° anniversario della nascita di Alessandro Manzoni e chi non ha mai letto il suo romanzo "I Promessi Sposi"?
 Nel logo, in stile affresco dalle tinte seppia, sui caratteri stilizzati di Google, possiamo riconoscere sei personaggi, che fanno da cornice al logo, del celebre romanzo di Manzoni: i primi due a sinistra sulla G di Google sono l'Innominato e la Monaca di Monza, seguono Lucia e Renzo sulle due O, Don Rodrigo sulla seconda G e ultimo, ma non il meno importante Don Abbondio.


Volete qualche reminiscenza scolastica?

Alessandro Manzoni non avrebbe bisogno di presentazioni, ma questo logo ci vuole dare il modo di scoprire ancora degli aspetti della sua vita, anche privata, che non tutti conosciamo.

Il suo nome completo è Alessandro Francesco Tommaso Manzoni, nato a Milano il 7 marzo 1785 e morto sempre a Milano il 22 maggio 1873; è uno dei migliori poeti e scrittori della letteratura italiana, che si trasferì a Firenze per imparare la lingua fiorentina che, considerò in assoluto essere la più colta in Italia della sua lingua lombarda.
Nipote di Cesare Beccaria, marchese di Beccaria-Bonesana, autore ben conosciuto del trattato "Dei delitti e delle pene", incluso nell'Indice dei libri proibiti e, figlio di Giulia Beccaria (1762- 1841), donna con il talento della letteratura. Manzoni, dopo la separazione dei genitori, tra il 1790 e il 1803, venne educato in scuole religiose, e la madre dal 1792 visse con il ricco Carlo Imbonati, prima in Inghilterra e poi in Francia.
Nonostante la sua pigrizia, con gli studi raggiunse una formazione classica e letteraria. Aveva 15 anni quando iniziò a sviluppare una sincera passione per la poesia e a scrivere i primi due sonnetti. Inoltre dal nonno materno imparò conclusioni rigorose ed universali dall'osservazione della realtà. Il giovane Manzoni, tra il 1803 e il 1805, visse con il vecchio don Pietro e, si dedicò molto a donne e gioco d'azardo, riuscendo comunque a muoversi nell'ambiente illuminato dell'aristocrazia e della nobiltà milanese. Ebbe un forte influsso di Vincenzo Monti, idolo letterario del momento, il quale, assieme alla tendenza neoclassica del tempo, gli ispirò le prime esperienze poetiche.  Non solo preferì Monti, ma anche Giuseppe Parini, il portavoce di idee illiministiche e di esigenze di riarmo morale della società. Infatti appartengono a quuesto periodo, le sue opere "Il trionfo della libertà", "Adda", "I quattro sermoni", influenzato da Monti e Parini ma anche da Virgilio e Orazio.

Di particolare rilevanza è la sua amicizia con Claude Fauriel (1772-1884), col quale apprese le teorie di Voltaire, nata quando si riunì all'Auteuil, il circolo letterario dei cosiddetti ideologi, assieme alla madre. Questa amicizia con Fauriel, produttore di dottrine romantiche, fu duratura ed essenziale. In questo periodo Alessandro si impregnò di cultura francese, ciò che è arte classica, ma la filosofia scettica e sensuale lo aiuta nello sviluppo della razionalismo e di posizioni romantiche. Infatti è stato successivamente inserito nel percorso del realismo romantico.
Manzoni, anticlericale per reazione all'educazione che aveva ricevuto, e più indifferente che agnostico o ateo, per quanto riguarda la questione religiosa, è ancora più vicino alla Chiesa. Fu felicemente sposato con la calvinista Henriette Blondel, figlia di un banchiere da Ginevra, dal 1808, finchè la moglie non morì nel 1833. Ma nel frattempo iniziò la prima versione del romanzo, quella che portava il titolo "Fermo e Lucia", e che completò a settembre dell'anno 1822. Gli ultimi suoi anni di vita furono segnati dalla sfortuna: alla morte della moglie seguì anche quella di molti suoi figli, compresa la sua figlia maggiore Giulia, moglie di Massimo D'Azeglio, e sua madre. Nel 1837 si sposò in seconde nozze, con Teresa Borri, vedova del conte Stampa. solo due dei nove figli avuti dai due matrimoni gli sopravvissero, ma la morte del figlio maggiore, Pier Luigi, il 28 aprile 1873, è stato il colpo di grazia. Subito dopo si ammalò e morì di menengite il 22 maggio.





Alessandro Francesco Tommaso Manzoni



Il funerale solenne si svolse nella sua città natale, Milano, tra una massiccia affluenza, al quale parteciparono le più grandi personalità dello Stato. Nel 1874 Giuseppe Verdi compose la Messa da Requiem per l'anniversario della sua morte, per onorare la sua memoria. Negli anni successivi, Cesare Cantù (1885), Angelo de Gubernatis (1879) e Arturo Graf (1898) scrissero le prime biografie del Manzoni.

Alcune delle citazioni dell'autore:

"Una delle più grandi consolazioni della vita è l'amicizia; e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto" (da "I Promessi Sposi)

 "Dio non turba la gioia dei suoi, se non per preparare una cosa più grande"

"Il vero male non è quello che si soffre ma quello che si fa"



E domani, aspettiamoci un doodle dedicato alla festa della donna!



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