venerdì 11 novembre 2011

Rosso e . . . d'oro

Vi presento un altro mio capolavoro al punto croce, naturalmente.

. . . . E un altro messaggio biblico: " Io sono venuto come luce nel mondo". (Giovanni 12:45)


 Stavolta di rosso  . . . . . realizzato sempre su tela aida colore bianca a quadretti piccoli
ho aggiunto al rosso il colore dorato, perchè la cornice è infatti color d'oro con dei puntini rossi.
Qui nella foto non si vede ma è molto intonata. Mi piace abbinare i colori della cornice con quelli del ricamo.

Bocciolino di rosa

Adesso siamo serie eh! Ecco un mio quadretto con un messaggio biblico.


"Anima mia, benedici il Signore!" (Salmo 103:1)


Molto carino vero ? E il bocciolino di rosa è un amore . . . . . realizzato su tela aida colore bianca.
Io l'ho messo in una cornice  che può essere appesa ad una parete, oppure su un comodino o altro.

L'alfabeto è molto particolare e il colore rosa lo rende molto tenero, ma nell'insieme è semplice ed elegante nello stesso tempo. a mio parere può essere un'idea simpatica per un regalo.


Eh sì, i quadretti sembrano essere le mie specialità!

giovedì 10 novembre 2011

Solitudine


Solitudine,
fredda lama pungente
che ha diviso i tuoi anni nelle profondità dell’anima

Solitudine,
amica fedele
nei silenzi a due
della tua casa

Solitudine,
nascosta
in mezzo a folle di amici indifferenti

Solitudine,
impressa nel tuo cuore
da chi ti ha lasciata
per troppo tempo da sola


 Solitudine,
amica intima
sciolta in lacrime profonde
nel cuscino di notti scure

Solitudine,
amara per quella carezza bramata
e per quel bacio atteso in segreto
e mai avuto

Solitudine,
gridata da occhi profondi
di bambino fragile e puro

Solitudine,
fra le sbarre gelide
di una gabbia
nella quale sei venuta alla vita

Solitudine,
improvvisa
per quelle mani di padre
che se ne sono andate in fretta
senza avere neppure il tempo di dire ciao

Solitudine,
stretta fra le braccia
della fragilità
di una vita sospesa
sul precipizio della morte

Solitudine,
figlia di un tradimento
inaspettato e sofferto
che ha aperto ferite e solchi
in un cuore già duro

Solitudine,
vuoto improvviso
colmo di tenebre in pieno giorno

“Quante solitudini
della solitudine
Hanno scandito i miei giorni.
Solo ora conosco
che Dio è rimasto solo
quel giorno
per incontrare me ed essere mio vero amico
nella solitudine della mia vita”
(Autore sconosciuto)


DEDICATA ALLE DONNE CHE  SI SENTONO SOLE . . . . . 











martedì 8 novembre 2011

A fare e a disfare . . . . .

. . . . si impara a lavorare!

Sì, va bhé ! Aiuto quando terminerò il mio quadretto? Sono sempre a disfarne un pezzo!

"A fare e a disfare si impara a lavorare!" - diceva sempre mia nonna, la quale faceva la sarta. Cuciva, sbagliava, disfaceva e lo faceva di nuovo. Io, che ero una bambina, la guardavo sempre mentre cuciva, mi guardava e mi diceva: " A fare e a disfare si impara a lavorare!". E lei pazientemente si rimetteva a cucire . . . . . . .

Ma adesso che sono adulta ho qualche dubbio: ma davvero che si impara a lavorare, oppure si perde solo tempo?

lunedì 7 novembre 2011

Marie Curie: la prima donna professore

Oggi 7 novembre 2011 è il 144° anniversario della nascita di Maria Skłodowska, meglio conosciuta come Marie Curie, scienziata polacca, che fu costretta a trasferirsi in Francia, per poter proseguire gli studi che aveva iniziato da autodidatta.


Chimica e fisica non erano certo le mie materie preferite, ma Google oggi la ricorda  con un Doodle impressionista che la ritrae mentre "gioca" con i propri alambicchi. 



 Marie si dedicò molto allo studio del "radio" e del "polonio", tanto che vinse nel 1903 il "Premio Nobel" per la fisica e nel 1911 per la chimica.

 Pierre e Marie Curie
Marie, che è stata  il primo professore donna in Francia,  si trasferì a Parigi e qui, a partire dal 1891 iniziò a frequentare la Sorbona, dove si laureò in fisica e matematica. Ed è qui che incontrò il docente Pierre Curie, che poi sposò.


Nel dicembre del 1897 iniziò a compiere degli studi sulle “sostanze radioattive”, che da allora rimasero al centro dei suoi interessi.
Nel 1906 le muore il marito,  Pierre Curie accidentalmente e, le fu concesso di insegnare nella prestigiosa università. Due anni più tardi le venne assegnata la cattedra di fisica generale, diventando la prima donna ad insegnare alla Sorbona. 

 Durante la Prima guerra mondiale, ebbe il soprannome di “crocerossina radiologica”, e operò in qualità di radiologa per il trattamento dei soldati feriti.
Marie Curie
Riuscì a dotare un'automobile di un'apparecchiatura radiografica rendendo così possibili le indagini radiologiche effettuate al fronte e partecipò alla formazione di tecnici e infermieri.


Purtroppo  fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, malattia quasi certamente contratta a causa delle lunghe esposizioni alle radiazioni di cui, all'epoca, si ignorava la pericolosità. Morì nel sanatorio di Sancellemoz di Passy (Alta Savoia), nel 1934.

Una donna tanto amata e apprezzata che addirittura venne ricordata in una canzone dei Kraftwerk, che si intitola “ Radioactivity”, del 1975,


 


giovedì 3 novembre 2011

Le molte virtù di Chuang-Tzu

Ciao a tutte! Eccomi qua . . . . ho trascorso il mio compleanno con un bel raffreddore ed ancora oggi non mi è passato. E così non ho potuto lavorare al mio quadretto, perchè sono stata impegnata a farmi 2-3 volte al giorno l'"aereosol", uffa! 

Ma la conoscete la storia di Chuang-Tzu?!? No? 
Sembra il momento giusto per raccontarvi questa storia, ma  non so qual'è il titolo originale! Qui ho voluto darlo io per personalizzarla un pò.



Tra le molte virtù di Chuang-Tzu c’era l’abilità nel disegno. 
Il re gli chiese il disegno d’un granchio.
Chuang-Tzun disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e d’una villa con dodici servitori. 
Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato. 
“Ho bisogno di altri cinque anni” disse Chuang-Tzun. 
Il re glielo accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzun prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più perfetto granchio che si fosse mai visto.” (di Calvino, Lezioni americane).

La mia domanda: "Che cosa ci insegna questa breve storia di Italo Calvino?". 

Qualcuna di voi risponderà: "Le opere d'arte hanno una lunga gestazione nella mente dell'artista!", altre ancora: "L'azione è più importante della contemplazione!". 
E quelle un pò maliziosette risponderanno: "Gli artisti sono persone inaffidabili!" - oppure- "I re hanno sempre fretta !!!". 

Ah ah ah! Ma no ragazze niente di tutto ciò!  La risposta giusta é: "Per poter lavorare bene bisogna avere scadenze impellenti!". Beh! Ovvio no ?!?


Quindi, anch'io per finire il mio quadretto dovrò avere una scadenza impellente! E già . . . . . . . impellente, ossia urgente, come il mio quadretto! :)






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