giovedì 15 marzo 2012

Presto sarà primavera

Se la natura è così triste in inverno è anche perché non ci sono i fiori. E, senza fiori, non ci sono colori! Dove sono i ranuncoli, le giunchiglie, le pratoline e i fiordalisi? Fa troppo freddo perché possano sbocciare. Ma sottoterra, radici e bulbi si preparano pian piano a trasformarsi in magnifici fiori. 

 

"Io indosserò un bell'abito bianco e un enorme bocciolo giallo" dice, la pratolina. "Oh, ci vuole ancora tempo prima che tu sia pronta! I miei petali bianchi sbocciano quando c'è ancora la neve. Non temo il freddo, io!". 



Le fa eco il bucaneve che fa capolino sotto a un albero. Amanda e Niccolò non possono udire questi discorsi fra i fiori sottoterra. Ma la bimba non può credere ai suoi occhi: nonostante la stagione, può raccogliere un mazzolino di fiori da portare alla mamma.


 
Intanto là sotto la giunchiglia riprende: " Calma amici. Ciascuno sbucherà dalla terra al momento opportuno. Ma, per favore, seguite il mio consiglio: non abbiate fretta! Io non uscirò finché non avrà smesso di gelare". 




 

"E allora, cosa dovrei dire io? - si lamenta il papavero - io dovrò attendere ancora un'intera stagione ...".






 


 Dall'altro del suo ramo, Nerino, il merlo, non può sentire le discussioni dei fiori. Ma anche lui è impaziente per l'arrivo della primavera e fin da ora, dalla mattina alla sera, esercita la voce. 

mercoledì 14 marzo 2012

Akira Yoshizawa e gli origami







Il Doodle di oggi, 14 marzo 2012 è dedicato a Akira Yoshizawa, considerato il padre degli origami. E così il logo di Google, riproduce semplicemente la carta colorata scritta, composta da lettere realizzate appunto da origami. E' il 110° anniversario della nascita di Akira Yoshizawa e su quattro delle lettere del logo: G,O,L,E ci sono anche delle farfalle colorate, ovviamente realizzate con la tecnica dell'origami.

Io, personalmente, è la prima volta che sento parlare di Akira Yoshizawa e voi? 

Scopriamo insieme chi è Akira Yoshizawa.

Akira è stato un grandissimo insegnante di origami giapponese, che fino al 1989, creò più di 50.000 modelli, di cui poche centinaia di disegni sono stati pubblicati nei suoi 18 libri.
Durante la sua carriera, Yoshizawa, diventò un ambasciatore culturale internazionale del Giappone. Nel 1983, l'imperatore Hirohito lo ha nominato all'Ordine del Sol Levante, uno dei più grandi onori che si possono ottenere come cittadino giapponese. All'età di tredici anni si trasferì a Tokio e durante la prima guerra mondiale lavorò come apprendista in una fonderia, ma nel 1940 decise di dedicarsi agli origami. 
Nel 1950, l'opera di Yoshizawa, cominciò a mostrarsi al pubblico giapponese, realizzando 12 figure di carta che rappresentavano ciascuno degli animali dello zodiaco orientale. Questi furono pubblicati nella rivista "Asahi-Graph" e nel 1954 pubblicò il suo primo libro "Origami Art"(Origami Geijutsu) e fondò la "The Internetional Society Origami", che attualmente conta di oltre 1.500 soci. Inoltre, la sua prima mostra delle opere nel 1955, nel Museo della citta di Amsterdam in Olanda, occasione per lui di farsi conoscee anche in Europa. Nel 1963, il suo primo libro "Origami Tanoshii" vinse il premio culturale "Mainichi Shuppan" e nel 1992, all'Expo di Siviglia, Yoshizawa ha realizzò un'altra esposizione e offrì seminari su origami.
E nel marzo1988, Akira arrivò ad esporre i suoi origami anche al Louvre. Ma sperimentò molte tecniche, compreso il "Wet-folding". In questa tecnica la carta viene inumidita prima di essere piegata, dando una migliore curva di flessione e una visione più colpita.

Origami: una vera e propria filosofia

Non lo sapevo ma pare che dietro all'origami c'è una vera è propria filosofia: i principi shintoisti del ciclo vitale dell'accettazione della morte come parte di un tutto.
La carta è una sorte di metafora della complessità e fragilità della vità e diventa il simbolo del tempio shintoista che viene ricostruito sempre uguale ogni vent'anni.
La filosofia è quella della morte e della ricreazione con successiva rinascita, per perpetrare il ciclo vitale nel rispetto delle tradizioni.

Che cos'è l'origami?
L'origami è l'arte di piegare la carta. Il nome deriva dal giapponese, "Ori"(= piegare) e "Kami" (= carta), ma ci sono anche origini della tradizione della piegatura della carta anche in Cina e in occidente.

Per quel che riguarda la tecnica usata oggi per realizzare gli origami, va detto che si impiegano pochi tipi di piegature che vanno poi a costruire infinite combinazioni di modi per creare modelli anche molto complessi.
L'origami solitamente prende origine da un foglio quadrato, i cui lati possono anche essere di colore diverso. Non si attuano tagli alla carta.
Invece l'origami in origine veniva realizzato con tecniche molto meno rigide e faceva uso di tagli. Non sempre le basi erano quadrate.

Avete mai fatto un origami?



giovedì 8 marzo 2012

Festa della Donna



Il Doodle di Google di oggi, 8 marzo 2012 non è dedicato a un personaggio, ma a una ricorrenza, la Festa della donna, o "Giornata Internazionale della Donna", che per la 113° volta nella storia, viene celebrata e dedicata alle memorie della conquiste fatte dalle donne in politica e in società.

Questo è il secondo logo consecutivo che Google ha voluto dedicare alla Festa della Donna, dopo quello pubblicato lo scorso 8 marzo 2011. In quell'occasione, Google mandò online anche un progetto chiamato "Un Ponte per le Donne" ed avente a che fare con l'invito a presiediare i punti più famosi di tutto il mondo, "per mostrare - come si legge nella pagina principale dell'iniziativa - il tuo sostegno alla causa femminile e celebrare le conquiste delle donne". Vi parteciparono all'iniziative tantissime donne su Internet, e in particolare, Youtube fu molto gettonato.


Women's Day 2011

Ma vi è piaciuto il logo di Google? Io sinceramente me lo aspettavo tutto colorato di giallo ma invece . . . è comunque simpatico, tondeggiante, dai colori semplici, coì innocenti, che sembra essere stato disegnato da una bambina di un asilo nido, che ne dite?

Curiosità sulla Festa della Donna
La Festa della Donna ha origine negli Stati Uniti, quando nel 1909, a seguito di alcuni congressi in Europa e in Russia, durante i quali prendevano piede delle alleanze femministe di carattere sociale, fu deciso di festeggiare il "Woman's Day". Con essa, fu colta l'occasione di celebrare il diritto di voto femminile e di proporre alcuni movimenti borghesi femminili ad importanti conferenze mondiali.

Perché la mimosa?
La mimosa ha un'origine politica: nel 1946 a Londra, fu stilata "La Carta della Donna", inviata all'Onu in seguito ad alcuni decisioni importanti sulla democrazia e sulla parità dei diritti tra i sessi, avente come simbolo proprio una mimosa. Inoltre, altra curiosità, l'8 marzo 1945 in Italia, per iniziativa dell'UDI - Unione Donne in Italia - veniva celebrata la "prima giornata della donna nelle zone dell'Italia libera", dietro questa celebrazione c'era il Partito Comunista Italiano. L'anno dopo sarebbe finita ufficialmente la seconda guerra mondiale e la festa della donna fu vista anche come una festa della liberazione e della conquista.



La leggenda delle industrie Cotton
E' stato dimostrato da molti storici che l'origine della festa della donna non è assolutamente da asssociare alla storia della fabbrica Cotton di New York, che si incendiò l'8 marzo del 1908 e fece perdere la vita a circa 130 donne. 

Questa storia è una leggenda: le donne lavoratrici in quella fabbrica di cotone, decisero di protestare contro le brutte condizioni di lavoro alle quali erano sottomesse, mettendosi in rivolta e mandando in fiamme la loro stessa fabbrica. In realtà questa "favola" fu messa in giro durante gli anni della guerra, quando la propaganda politica in America, ed i movimenti ad essa collegati, avevano bisogno di grosse pretese per poter scendere in piazza.

Per sapere di più su questa "bufala" vi consiglio di leggere l'interessante articolo clicca qui

Per riflettere un pò
La festa della donna è  solo consumismo e serate tra amiche o qualcosa di più? 
A cosa servono tutti quei diritti in politica e nella società quando manca il rispetto?
E la mancipazione a cosa ci è servita dopo tutto?

Non credete che noi donne siamo donne di valore, che valiamo davvero in ogni senso, meritiamo rispetto e onore tutti i giorni,  non solo l'8 marzo ?!?



mercoledì 7 marzo 2012

Il Ponte dell'Arcobaleno




Ho letto questo breve racconto tramite una mia amica, prima che Priscilla morisse e in quel momento ho pensato proprio a quando sarebbe stato il suo momento. Ho pianto tanto mentre la leggevo, come adesso, perchè sapevo che lei se ne sarebbe andata. Ho pensato: "Quando sarà lo scriverò nel mio blog".



C'è un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno". Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno. Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme. C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene. 

Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti sono di nuovo integri, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati. Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro . . .

Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce. 

Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso: le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.

Allora attraverserete il Ponte dell'Arcobaleno . . . 
(Autore Ignoto)

Io ci credo a quello che è scritto in questo breve racconto. Sì sarà così, me lo sento . . . un giorno in Paradiso incontrerò di nuovo Felix e Priscilla, i miei gatti, e percorreremo assieme quel "Ponte dell'Arcobaleno"!

So che quando Priscilla è morta ha subito incontrato Felix e adesso sono insieme felici e non si lasceranno più.

E anche tu, se ti è morto il tuo amico a quattro zampe, un girno lo rivedrai credici e sii felice, nel frattempo perchè lui/lei avrebbe voluto così!

Alessandro Manzoni: Doodle con "I Promessi Sposi"





Il Doodle di oggi, 7 marzo 2012, è dedicato a uno dei maggiori scrittori della letteratura italiana. Google celebra il 227° anniversario della nascita di Alessandro Manzoni e chi non ha mai letto il suo romanzo "I Promessi Sposi"?
 Nel logo, in stile affresco dalle tinte seppia, sui caratteri stilizzati di Google, possiamo riconoscere sei personaggi, che fanno da cornice al logo, del celebre romanzo di Manzoni: i primi due a sinistra sulla G di Google sono l'Innominato e la Monaca di Monza, seguono Lucia e Renzo sulle due O, Don Rodrigo sulla seconda G e ultimo, ma non il meno importante Don Abbondio.


Volete qualche reminiscenza scolastica?

Alessandro Manzoni non avrebbe bisogno di presentazioni, ma questo logo ci vuole dare il modo di scoprire ancora degli aspetti della sua vita, anche privata, che non tutti conosciamo.

Il suo nome completo è Alessandro Francesco Tommaso Manzoni, nato a Milano il 7 marzo 1785 e morto sempre a Milano il 22 maggio 1873; è uno dei migliori poeti e scrittori della letteratura italiana, che si trasferì a Firenze per imparare la lingua fiorentina che, considerò in assoluto essere la più colta in Italia della sua lingua lombarda.
Nipote di Cesare Beccaria, marchese di Beccaria-Bonesana, autore ben conosciuto del trattato "Dei delitti e delle pene", incluso nell'Indice dei libri proibiti e, figlio di Giulia Beccaria (1762- 1841), donna con il talento della letteratura. Manzoni, dopo la separazione dei genitori, tra il 1790 e il 1803, venne educato in scuole religiose, e la madre dal 1792 visse con il ricco Carlo Imbonati, prima in Inghilterra e poi in Francia.
Nonostante la sua pigrizia, con gli studi raggiunse una formazione classica e letteraria. Aveva 15 anni quando iniziò a sviluppare una sincera passione per la poesia e a scrivere i primi due sonnetti. Inoltre dal nonno materno imparò conclusioni rigorose ed universali dall'osservazione della realtà. Il giovane Manzoni, tra il 1803 e il 1805, visse con il vecchio don Pietro e, si dedicò molto a donne e gioco d'azardo, riuscendo comunque a muoversi nell'ambiente illuminato dell'aristocrazia e della nobiltà milanese. Ebbe un forte influsso di Vincenzo Monti, idolo letterario del momento, il quale, assieme alla tendenza neoclassica del tempo, gli ispirò le prime esperienze poetiche.  Non solo preferì Monti, ma anche Giuseppe Parini, il portavoce di idee illiministiche e di esigenze di riarmo morale della società. Infatti appartengono a quuesto periodo, le sue opere "Il trionfo della libertà", "Adda", "I quattro sermoni", influenzato da Monti e Parini ma anche da Virgilio e Orazio.

Di particolare rilevanza è la sua amicizia con Claude Fauriel (1772-1884), col quale apprese le teorie di Voltaire, nata quando si riunì all'Auteuil, il circolo letterario dei cosiddetti ideologi, assieme alla madre. Questa amicizia con Fauriel, produttore di dottrine romantiche, fu duratura ed essenziale. In questo periodo Alessandro si impregnò di cultura francese, ciò che è arte classica, ma la filosofia scettica e sensuale lo aiuta nello sviluppo della razionalismo e di posizioni romantiche. Infatti è stato successivamente inserito nel percorso del realismo romantico.
Manzoni, anticlericale per reazione all'educazione che aveva ricevuto, e più indifferente che agnostico o ateo, per quanto riguarda la questione religiosa, è ancora più vicino alla Chiesa. Fu felicemente sposato con la calvinista Henriette Blondel, figlia di un banchiere da Ginevra, dal 1808, finchè la moglie non morì nel 1833. Ma nel frattempo iniziò la prima versione del romanzo, quella che portava il titolo "Fermo e Lucia", e che completò a settembre dell'anno 1822. Gli ultimi suoi anni di vita furono segnati dalla sfortuna: alla morte della moglie seguì anche quella di molti suoi figli, compresa la sua figlia maggiore Giulia, moglie di Massimo D'Azeglio, e sua madre. Nel 1837 si sposò in seconde nozze, con Teresa Borri, vedova del conte Stampa. solo due dei nove figli avuti dai due matrimoni gli sopravvissero, ma la morte del figlio maggiore, Pier Luigi, il 28 aprile 1873, è stato il colpo di grazia. Subito dopo si ammalò e morì di menengite il 22 maggio.





Alessandro Francesco Tommaso Manzoni



Il funerale solenne si svolse nella sua città natale, Milano, tra una massiccia affluenza, al quale parteciparono le più grandi personalità dello Stato. Nel 1874 Giuseppe Verdi compose la Messa da Requiem per l'anniversario della sua morte, per onorare la sua memoria. Negli anni successivi, Cesare Cantù (1885), Angelo de Gubernatis (1879) e Arturo Graf (1898) scrissero le prime biografie del Manzoni.

Alcune delle citazioni dell'autore:

"Una delle più grandi consolazioni della vita è l'amicizia; e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto" (da "I Promessi Sposi)

 "Dio non turba la gioia dei suoi, se non per preparare una cosa più grande"

"Il vero male non è quello che si soffre ma quello che si fa"



E domani, aspettiamoci un doodle dedicato alla festa della donna!



lunedì 5 marzo 2012

Lei non c'è più!







Sono triste e amareggiata . . . Lei non c'è più ed io mi sento come se mi fosse morta una figlia! Oggi pomeriggio ho dovuto portare Priscilla, la mia gatta, dalla veterinaria che le ha somministrato la puntura per farla morire. Non sono andata da sola ma assieme ad un' amica di famiglia. Stamani finalmente mi sono decisa perché non sopportavo più vederla soffrire, ma quando la dottoressa l'ha vista ha detto che era già in coma, ed infatti sembrava non riconoscermi più! I suoi occhioni belli erano come coperti da un velo, e il respiro sempre più affannoso, con la punta della lingua fuori. Le portavo il cibo ma lei lo rifiutava e dopo anche l'acqua. Qualche giorno fa è successo: le ho dato la ciccina da mangiare in un piatto di plastica, ho aspettato che avesse finito e prendendo il piatto, ho dato uno sguardo al cibo ed ho visto un cuoricino nella carne. Era stata lei ha farlo non so come . . . e poi lo ha rifatto anche alla mia mamma. Penso che abbia voluta ringranziarci così, disegnando un cuore nel cibo.

Sono andata io in persona a portarla, ho assistito al momento che la dottoressa le ha dato la puntura e dopo nel tempo che si stava addormentando le ho detto: "Addio amore mio!", ma quell'addio è un arrivederci perchè un giorno ci rincontreremo in Paradiso. Quando sono uscita dalla clinica veterinaria è sato come se mi avessero strappato o portato via qualcosa da me; non riuscivo quasi a camminare e le gambe mi tremavano.

Adesso, via via che scrivo qui nel mio blog, piano piano mi sto un pò rilassando, ma ho pianto tantissimo, ho gli occhi rossi che mi bruciano a chi mi vede gli potrei sembrare un coniglio. 
Ma lei non c'è più già da due ore ca. e mi manca tantissimo! Non posso vedere quel divano, dove lei stava sul guanciale, vuoto, lo butterei via! E stasera dopo cena, lei non ci sarà con me, davanti alla Tv ma non so nemmeno se mi ci metterò.

Priscilla




Priscilla mi è stata donata da Dio . . . c'è un tempo per ricevere ma anche un tempo per lasciare quello che ci viene donato e questo è uno di quelli per me. A volte non possiamo tenerci strette le persone che amiamo o come in questo caso, il nostro amico gatto, ma lasciarle, non nel senso di abbandonarle, lasciarle andare per amore. Eh sì proprio così, ho dovuto lasciarla andare per amore, non è stato un gesto egoista . . . se era così potevo anche aspettare un altro giorno, e stasera sarebbe stata un ultima volta con me sul quel divano. Ho pensato anche a questo, ma non volevo essere egoista.

Adesso la mia bambola è con Gesù, felice e non soffre più.

Grazie di cuore della compagnia che mi hai fatto in questi bellissimi 18 anni . . . Sarai sempre nel mio cuore non ti dimenticherò dolce gatta dagli occhi verdi. Ti ho voluto tanto bene e sempre te ne vorrò!


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